Problemi del piede dell’anziano

piede dell'anziano

Indice:
Introduzione
Cambiamenti del piede dell’anziano
Importanza della prevenzione
Quando ricorrere al medico specialista ortopedico
Terapia conservativa
Intervento mininvasivo

Introduzione

I problemi del piede dell’anziano possono avere diverse origini e raggiungere differenti livelli di gravità. Al fine di limitare complicazioni, che potrebbero alterare i delicati equilibri dello stato di salute in soggetti di per sé fragili, è sempre comunque consigliabile intervenire quanto più tempestivamente possibile in modo da rimuoverli completamente o limitarne al massimo le conseguenze.

Cambiamenti del piede dell’anziano

Durante tutto l’arco della vita il piede è soggetto a mutamenti che possono riguardare sia le sue dimensioni (larghezza e lunghezza) sia la sua anatomia. Tali modificazioni tendono ad accentuarsi con l’avanzare dell’età poiché:

  • le ossa tendono a diventare più fragili a causa di processi di decalcificazione (osteoporosi)
  • i tendini divengono meno elastici e possono accorciarsi
  • si ha un indebolimento dei muscoli, che si accentua in mancanza di un esercizio fisico costante
  • anche la circolazione sanguigna diviene più difficoltosa, soprattutto se ci si muove poco
  • modifiche più o meno significative nella postura possono avere effetti non trascurabili proprio sui piedi.

I piedi dell’anziano possono così diventare gonfi e dolenti, non di rado si può andare incontro ad un appiattimento della volta plantare e all’insorgere di deformità che coinvolgono le dita dei piedi quali alluce valgo, dita a martello, dita in griffe o a maglio.

Nel piede dell’anziano inoltre il naturale processo di invecchiamento può portare con maggiore frequenza a:

  • riduzione dei cuscinetti di tessuto adiposo, presenti sotto il calcagno e sotto i metatarsi che fungono da naturali “ammortizzatori” durante l’appoggio del piede a terra
  • formazione di calli ovvero ispessimento della pelle in specifici punti, provocato da una sovrapproduzione di cheratina come risposta dell’epidermide alle eccessive sollecitazioni causate dallo sfregamento con la tomaia della scarpa o da un’anomala distribuzione del peso durante la camminata
  • ispessimento delle unghie che diventano più difficili da accudire e, se trascurate, possono “incarnirsi”
  • secchezza cutanea che sovente si manifesta con talloni screpolati, ovvero presenza di fessure superficiali della cute che, se non opportunamente trattate con prodotti idratanti, possono diventare più profonde e arrivare a sanguinare, aprendo la strada ad infezioni
  • sopraggiungere di malattie quali gotta, diabete, ipotiroidismo, artrite o disturbi di natura neurologica che possono avere conseguenze pesanti sulla salute dei piedi.

Si tratta di modificazioni che non vanno affatto sottovalutate in quanto possono portare all’insorgenza di dolore, creare problemi di deambulazione e addirittura esporre il soggetto anziano ad un più elevato rischio di caduta oltre a limitarne fortemente l’autonomia.

Importanza della prevenzione

Prendersi cura dei propri piedi è sempre importante per contribuire a mantenere un buono stato generale di salute del soggetto, ma diventa fondamentale nella persona anziana.

Per prevenire problemi ai piedi (ma non solo) è necessario mantenere uno stile di vita sano e può essere assai utile:

  • porre particolare attenzione all’igiene dei propri piedi e, in caso di difficoltà, chiedere aiuto a familiari, persone vicine oppure ad esperti in grado di eseguire ad esempio una pedicure curativa
  • fare attività fisica, come ad esempio una ginnastica over 60, per migliorare la circolazione e agire sulle articolazioni; anche una semplice passeggiata di mezz’ora al giorno può essere sufficiente, se praticata con regolarità
  • utilizzare calzature adatte che assecondino la conformazione del piede e non lo costringano o lo obblighino ad assumere posizioni innaturali
  • affidarsi ad esperti del piede come podologi o medici specialisti ortopedici per controlli periodici.

Quando ricorrere al medico specialista ortopedico

In caso di disturbi al piede o in presenza di modificazioni significative è sempre bene confrontarsi inizialmente con il proprio medico di famiglia o il geriatra e ricorrere all’occorrenza ad esperti qualificati del piede come il podologo e il medico specialista ortopedico.

Quest’ultimo durante la visita valuterà l’anatomia del piede e la sua funzionalità, raccoglierà informazioni relative alle caratteristiche dell’eventuale dolore riferito (frequenza, momento della giornata nel quale si manifesta, intensità, durata, ecc.). Al paziente potrebbe essere richiesto di eseguire attività quali stare in piedi in posizione statica, eseguire una piccola camminata o effettuare specifici movimenti del piede e della caviglia.

Può essere utile, già per la prima visita, produrre un esame RX di entrambi i piedi sotto carico.

Per definire il percorso di cura ottimale sarà inoltre valutato lo stato di salute generale del paziente, il suo stile di vita e quali sono le sue aspettative di recupero.

Particolare attenzione viene posta alla presenza di eventuali malattie metaboliche quali il diabete che può avere riflessi importanti sulla salute del piede per via dei problemi vascolari e neurologici che può comportare.

Terapia conservativa

Una volta individuata la causa o le cause che originano i problemi al piede, nei casi asintomatici e meno gravi, lo specialista opterà per una terapia di tipo conservativo: una serie di suggerimenti e prescrizioni che mirano in sostanza ad alleviare i sintomi e a rallentare il decorso della patologia individuata.

Indossare calzature più comode, praticare specifici esercizi di rafforzamento della muscolatura o eseguire cicli di fisioterapia possono essere, a seconda dei casi, delle indicazioni cui il paziente dovrà attenersi per risolvere o arginare il problema.

Per alcune patologie può essere indicato l’impiego di ausili quali tutori, distanziatori o plantari realizzati su misura sulla base delle specifiche fornite dallo specialista ortopedico.

Intervento mininvasivo

Quando la terapia conservativa non può essere intrapresa, non dà i risultati sperati o non è più sufficiente ad arginare il problema, lo specialista ortopedico opterà per il trattamento chirurgico.

Ove possibile, il TEAM PBS esegue interventi di chirurgia percutanea mininvasiva, che possono essere eseguiti in anestesia locale in day hospital, spesso senza pernottamento nella clinica.

Si tratta di una tecnica che riduce al massimo i tempi di intervento e che può consistere in osteotomie, traslazioni delle ossa e riallineamento delle articolazioni. Non è previsto l’utilizzo di ausili quali viti fili o chiodi; il piede operato non è immobilizzato, ma viene fasciato e lasciato libero di muoversi; l’estremità operata può essere poggiata a terra e caricata subito dopo l’intervento indossando un’apposita calzatura.

La riduzione dei tempi di recupero dall’intervento e la possibilità di camminare senza l’ausilio di un bastone o stampelle è sicuramente un grande vantaggio ed è ancora più apprezzabile in soggetti anziani per i quali l’inattività può comportare problemi più seri che in un soggetto di età più giovane.

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